Benvenute e benvenuti!
Su queste pagine potete trovare il modo di conoscermi meglio, se vi va.
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Adriano
Da Zurigo ci arriva un importante esempio di organizzazione contro gli sfratti collettivi e la speculazione edilizia. Nella zona sud-ovest della città, si erge un complesso immobiliare realizzato tra il 1980 e il 1996: il Brunaupark. Nel 2019, le inquiline e gli inquilini hanno ricevuto la disdetta del contratto di locazione perché il proprietario, il fondo pensionistico che apparteneva a Credit Suisse, vuole abbattere tutto per fare spazio a un nuovo quartiere con oltre 500 appartamenti, circa 280 in più degli attuali.
Parte del quartiere costruito già a partire dagli anni ’70 ha beneficiato di alcuni permessi speciali rilasciati in cambio dell’impegno a offrire per trent'anni una parte degli appartamenti a prezzo ridotto. Nel 2010 sono scadute le prime concessioni con conseguenti aumenti degli affitti, mentre le ultime riduzioni ancora esistenti scadranno nel 2026.
Sul Corriere del Ticino del 8 agosto scorso è apparsa un’intera pagina dedicata alla crescita dell’offerta Airbnb mettendola in relazione alla “crisi” degli alberghi tradizionali. Sicuramente un tema importante per un Cantone come il nostro dove il turismo riveste indubbiamente un ruolo centrale.
Sarebbe però interessante che per una volta si provasse a mettere in relazione tra loro l’aumento dell’offerta di alloggi di breve durata con la riduzione dell’offerta di alloggi abitativi e con l’aumento delle loro pigioni.
Non avevo visto l’editoriale di Osvaldo Migotto pubblicato il 22 maggio scorso sul CdT. Ma dopo aver letto la lettera dell’amico Claudio Nembrini, pubblica il 3 giugno sullo stesso quotidiano, e la relativa risposta del giornalista, sono andato a cercare il testo incriminato.
Nembrini accusa Migotto di aver scritto uno “dei testi più reazionari e antistorici apparsi fin qui. Nei quali si sostiene la legittimità del terrorismo israeliano e si condanna unicamente quella di Hamas”. Accuse pesanti che giustamente meritano una risposta da parte dell’accusato e che necessitano di essere verificate se ci si vuole fare un’opinione propria.
L'Ufficio federale delle abitazioni ha incaricato la Banca Cantonale di Zurigo di realizzare uno studio sull’andamento dei “vecchi” affitti, cioè sull’evoluzione dei canoni di locazione delle abitazioni in cui non c’è stato alcun cambiamento di inquilino per un lungo periodo.
Prendendo come punto temporale di riferimento il 2006, dai risultati si evince che gli affitti proposti successivamente a quella data sono aumentati di circa il 24%, mentre quelli fissati precedentemente a quella data e che sono tuttora abitati dagli stessi inquilini, sono rimasti quasi invariati, in questo caso il rincaro è inferiore al 5%.
In una recente intervista, Gianluigi Piazzini, presidente della CATEF, la Camera fondiaria dell’economia ticinese, ci dice che «tecnicamente, la pigione moderata non esiste» e, «calcolatrice alla mano», in base ai costi di costruzione e a quelli del terreno, dichiara che per un appartamento di 100 metri quadrati «è necessario imporre un affitto [di] 1.700 franchi al mese. Al di sotto è impossibile».
Bene, ora Piazzini dovrebbe fare l’esercizio di cercare un appartamento con queste caratteristiche offerto in locazione al prezzo da lui calcolato. Quanti ne può trovare? Forse due o tre in tutto il Ticino. Lascio a voi il compito di immaginare in che stato sarebbero questi appartamenti.
Lo scorso 16 gennaio, abbiamo consegnato alla cancelleria federale le due domande di referendum contro gli altrettanti attacchi al diritto di locazione messi in atto dalla lobby immobiliare e sostenuti dalla maggioranza borghese del parlamento federale la quale ha scelto di modificare due punti del codice delle obbligazioni che regolamentano la sublocazione e la disdetta per uso proprio.
Ricordiamo che la loro intenzione è quella di facilitare le disdette introducendo nuove possibilità per quelle straordinarie. In questo modo, quel che voglio realmente fare è poter disdire facilmente i contratti di locazione per poi poter rimettere sul mercato gli stessi alloggi ma a un prezzo maggiorato.