Non avevo visto l’editoriale di Osvaldo Migotto pubblicato il 22 maggio scorso sul CdT. Ma dopo aver letto la lettera dell’amico Claudio Nembrini, pubblica il 3 giugno sullo stesso quotidiano, e la relativa risposta del giornalista, sono andato a cercare il testo incriminato.
Nembrini accusa Migotto di aver scritto uno “dei testi più reazionari e antistorici apparsi fin qui. Nei quali si sostiene la legittimità del terrorismo israeliano e si condanna unicamente quella di Hamas”. Accuse pesanti che giustamente meritano una risposta da parte dell’accusato e che necessitano di essere verificate se ci si vuole fare un’opinione propria.
Secondo l’editorialista “è EVIDENTE che il 7 ottobre dello scorso anno […] i terroristi di Hamas si siano macchiati di crimini orribili nei confronti dei civili israeliani. Inoltre inorridisce il fatto che altre decine di cittadini dello Stato ebraico siano da mesi ostaggi di miliziani palestinesi che di umano hanno mostrato ben poco”. E ha ragione a dirlo.
Poi, riguardo a Israele aggiunge “La domanda che in molti si pongono da tempo, anche in Israele, è se ciò sia sufficiente a giustificare la punizione collettiva a cui l’intera popolazione della Striscia di Gaza è sottoposta da quando il Governo Netanyahu ha deciso di lanciare una guerra senza quartiere contro le brigate di Hamas”. Domanda interessante e corretta, alla quale però il nostro editorialista non risponde. Forse che la risposta non gli sembra essere altrettanto “EVIDENTE”?
E poi, dalla comodità della sua poltrona, aggiunge che “Le cifre dei morti e dei feriti palestinesi causati dallo spietato conflitto e dalla drastica riduzione degli aiuti fatti giungere alla popolazione locale probabilmente non sono così alte come quelle denunciate da Hamas” mettendo quindi in dubbio anche il lavoro svolto dai suoi colleghi presenti a Gaza e che quotidianamente mettono a rischio la propria vita in nome della verità.
La cosa che più mi ha sconvolto è la chiusura della risposta data a Nembrini. Nel goffo tentativo di mostrarsi un giornalista acuto, capace di distinguere il bene dal male, si “permette” di rammentare “che se i terroristi armati e finanziati da Iran e altri Paesi islamici non avessero compiuto il massacro del 7 ottobre contro civili inermi, oggi non ci troveremmo confrontati con la morte di altri civili indifesi nella martoriata Palestina”.
Pensare che l’attacco dello scorso ottobre giustifichi il genocidio in atto a Gaza è agghiacciante, non solo reazionario e antistorico!