Lo scorso 16 gennaio, abbiamo consegnato alla cancelleria federale le due domande di referendum contro gli altrettanti attacchi al diritto di locazione messi in atto dalla lobby immobiliare e sostenuti dalla maggioranza borghese del parlamento federale la quale ha scelto di modificare due punti del codice delle obbligazioni che regolamentano la sublocazione e la disdetta per uso proprio.
Ricordiamo che la loro intenzione è quella di facilitare le disdette introducendo nuove possibilità per quelle straordinarie. In questo modo, quel che voglio realmente fare è poter disdire facilmente i contratti di locazione per poi poter rimettere sul mercato gli stessi alloggi ma a un prezzo maggiorato.
Oltre 70'000 persone hanno scelto di sottoscrivere ciascuno dei due referendum contro queste modifiche di legge e questo è un segnale certamente positivo. In un momento in cui le inquiline e gli inquilini sono già fortemente sotto pressione a causa dei continui aumenti delle pigioni e delle spese accessorie, voler indebolire il diritto di locazione è qualcosa di inaccettabile.
Noi non possiamo accettare questi gravi attacchi e il deposito delle firme per le due domande di referendum è solo il primo passo della nostra difesa. In autunno la popolazione svizzera sarà chiamata alle urne per esprimersi su queste due modifiche legislative e sappiamo benissimo che i nemici delle inquiline e degli inquilini metteranno in campo importantissimi mezzi finanziari.
Nei prossimi mesi sarà importante mantenere alta l’attenzione e iniziare fin da subito a mobilitarsi per la difesa dei nostri diritti. Ciò è ancor più necessario se si tiene conto anche del fatto che presso le camere federali sono in discussione due ulteriori attacchi ai diritti delle inquiline e degli inquilini. Mettendo in atto la classica tattica del salame, i due ulteriori punti del diritto di locazione che si vogliono colpire sono strettamente legati al prezzo delle pigioni.
Con la prima modifica, si propone di limitare drasticamente il diritto di contestare la pigione iniziale. Mentre la seconda vuole generalizzare l’applicazione delle pigioni in uso nel quartiere. Entrambe andrebbero ad azzerare il principio secondo il quale le pigioni devono essere fissate in maniera commisurata ai costi di investimento. Si spianerebbe la strada alla legalizzazione delle pigioni abusive: più guadagni per loro, più sacrifici per noi!
Noi metteremo in gioco tutta la forza delle nostre idee e dei nostri principi che ogni giorno ci muovono nella difesa di una categoria di popolazione maggioritaria ma costantemente sfruttata. La casa è un diritto, non un capriccio. Poter vivere la propria abitazione con serenità e con dignità deve essere una garanzia per tutta la popolazione.
* Articolo apparso sul numero 179 di Inquilini Uniti, marzo 2024