Il Corriere del Ticino, per il tramite del suo vicedirettore Gianni Righinetti che l’8 settembre ha firmato un editoriale intitolato “Proprietari e inquilini tra sfitto e affitto”, è ufficialmente sceso in campo a sostegno dei proprietari immobiliari e contro le inquiline e gli inquilini di questo Cantone, raccomandando di respingere la nostra iniziativa popolare «No alle pigioni abusive, sì alla trasparenza: per l’introduzione del formulario ufficiale ad inizio locazione» che sarà posta in votazione il prossimo 26 settembre.
Righinetti dapprima riconosce che non stiamo registrando una riduzione del “costo dell’alloggio in genere” e che la “casa rimane un bene di lusso”, ma poi propone una valutazione secondo me errata quando dice che si è disposti “a pagare affitti di un certo rango, perché alle comodità nessuno vuole più rinunciare”. Non sarà che la gente accetta di pagare pigioni di un certo “rango”, cioè elevate, perché non ne trova a buon mercato? O perché a pigioni contenute corrispondo appartamenti in condizioni scadenti o comunque non corrispondenti ai propri bisogni?
Sbaglia, sempre secondo me, anche quando dice che “il mercato offre ciò che l’inquilino cerca”. La realtà è che è l’offerta a guidare il mercato dell’alloggio immettendo sul mercato quasi unicamente appartamenti di alto standing con prezzi inarrivabili che spingono verso l’alto tutte le pigioni.
Tutto ciò è in parte confermato anche da un recente studio del Credit Suisse ripreso lo scorso 1. Settembre dal portale di informazione swissinfo.ch in un articolo intitolato “Abitazioni in locazione: crescita dello sfitto si è forse fermata” dove si dice che “all'origine della forte crescita dello sfitto negli scorsi anni vi è stata una decisa attività di costruzione di appartamenti in locazione, non più in linea con la domanda. Alla ricerca di rendimenti e a causa della mancanza di terreni edificabili diversi investitori si sono interessati anche di comuni di periferia e delle regioni rurali, agendo a volte in aree dove il potenziale è limitato”.
Di seguito, il vicedirettore passa alla critica al formulario ufficiale che dal suo punto di vista “mina già in partenza il rapporto di fiducia che deve esserci tra le parti” oltre che presentare “un limite per quanto concerne la privacy” perché non è gentile far sapere a tutti i fatti nostri: quanto guadagniamo, quanto spendiamo o se abbiamo debiti. Però, secondo lui, va bene quando prima di affittare un appartamento il locatore chiede al potenziale inquilino dove lavora, quanto guadagna, se è in assistenza e se ha debiti…
L’adozione del formulario ufficiale a inizio locazione è un atto di trasparenza che mette in chiaro fin da subito i rapporti tra le parti coinvolte. Il potenziale inquilino continuerà a fornire le informazioni sulla propria situazione finanziaria, anche se ciò non è obbligatorio! Il locatore dichiarerà la pigione pagata dal precedente inquilino e giustificherà un eventuale aumento. Mi sembra un equo dare per avere.
Date retta all’Associazione Svizzera Inquilini che da quasi 50 anni si occupa di difendere i diritti di migliaia di socie e di soci, il diritto di locazione va potenziato in favore di chi ogni mese paga la propria pigione. Per farlo, è opportuno votare Sì alla nostra iniziativa popolare.