
Non c'è bisogno di scomodare la Costituzione federale per capire e sapere che la casa è un diritto inalienabile. Tutte e tutti devono poter avere un luogo dove trascorrere la propria vita in modo sicuro e agevole, al riparo dalle intemperie, in un ambiente sano sia dal punto di vista materiale sia da quello sociale. Purtroppo, questa evidenza non è sempre una realtà.
In risposta a diversi atti parlamentari depositati negli anni precedenti, nel 2019 il Granconsiglio ticinese ha approvato lo stanziamento di un credito d’investimento di 900'000.- franchi per il sostegno alla costruzione e alla manutenzione straordinaria di alloggi per persone momentaneamente senza fissa dimora.
Il rapporto commisionale legato a questo credito ci racconta quale fosse la situazione nel 2017. In quell'anno e per diversi motivi, 122 persone hanno dovuto ricorrere ad alloggi temporanei e hanno dovuto indirizzarsi all'Ufficio del sostegno sociale e dell'inserimento (USSI) per ricevere un aiuto per il pagamento di uno o più mesi di alloggio in strutture alberghiere o centri di prima accoglienza. Per le 112 persone che tra queste hanno fatto ricorso alle pensioni, nel 54% dei casi (60 persone) l’alloggio è durato al massimo 3 mesi, mentre nel rimanente 46% dei casi (52 persone) si è protratto oltre i 4 mesi.
La principale struttura ticinese che offre un alloggio a chi si trova in un urgente stato di bisogno è Casa Astra, dove sono state ospitate 83 persone nel 2018 e 99 nel 2019. Contrariamente a quanto si potrebbe forse immaginare, la percentuale di ospiti proveniente dal territorio ticinese è preponderante rispetto a quella degli ospiti provenienti dall'estero.
Chi sono le persone che si ritrovano con un grave bisogno di alloggio? Ce lo dice ancora il rapporto commisionale del 2019: svizzeri rimpatriati; giovani adulti (+18) fuori dalla famiglia; giovani adulti in transito da cliniche, senza problemi sociali, ma soli; giovani adulti con problemi di dipendenze seguiti dai servizi; persone allontanate da casa dalla polizia (separazioni o violenze); persone sfrattate da casa propria; persone in uscita da cliniche; persone collocate dal patronato (uscite dal carcere); persone sfrattate da pensioni; stranieri di passaggio privi di mezzi di sostentamento; badanti che hanno interrotto il rapporto di lavoro (che abitavano presso il datore di lavoro); persone che vivono in alloggi precari (amici, conoscenti, parenti); persone che vivono in alloggi inadeguati, insalubri, sovraffollati ecc.
Insomma, anche nel nostro ridente e benestante Cantone ci sono persone per le quali la casa non è una certezza. Anche per loro vogliamo impegnarci.