La prima voce di spesa per tutte le economie domestiche, che si tratti di famiglie più o meno numerose o persone sole, è quella legata all’alloggio. Si calcola che il costo della pigione della propria abitazione non dovrebbe superare un terzo del salario disponibile. Quindi, immaginiamo un reddito disponibile discreto, di 5’000.- franchi al mese, vorrebbe dire che la cifra messa a disposizione per la casa dovrebbe essere di circa 1’600.- fr mensili. Una persona sola, senza famigliari a carico, potrà probabilmente vivere con un certo agio; ma per una famiglia, composta da due genitori e due figli, potrebbe trattarsi di una cifra già troppo alta. Tenuto conto che in questo secondo caso possiamo facilmente immaginare un’ulteriore spesa fissa di circa 1’400.- fr per i premi mensili delle assicurazioni malattia per quattro persone, ci rendiamo conto che oltre la metà del salario è già svanito. Vi lascio immaginare quante altre spese correnti siamo chiamati ad affrontare con regolarità.
Non è impossibile trovare un appartamento per 1’600.- fr mensili, ma è una rarità e generalmente a questa somma bisogna aggiungere il costo delle spese accessorie (acconti e conguaglio) e quelle per un posto auto: i 2’000.- fr al mese si raggiungono in un attimo e sovente li si superano. Questi prezzi non sono sostenibili, non per la maggior parte della popolazione!
Il mercato, ormai, non offre più alloggi sussidiati. Quelli ancora disponibili, molto presto, perderanno l’ultimo sussidio disponibile e raggiungeranno il valore di mercato. Per far fronte all’esaurimento dei sussidi cantonali e federali, alcuni comuni stanno valutando l’introduzione di un aiuto mirato a livello comunale.
È giusto che l’ente pubblico intervenga in favore della popolazione meno abbiente, ma l’obiettivo da raggiungere è un altro: è la riduzione dei canoni d’affitto e questo può essere fatto solo introducendo sul mercato una buona quantità di alloggi a pigione moderata. Questo è l’obiettivo dell’iniziativa popolare che voteremo il prossimo 9 febbraio: «Più abitazioni a prezzi accessibili».
Promossa dall’Associazione Svizzera degli Inquilini (ASI), l’iniziativa intende promuove la costruzione di abitazioni di utilità pubblica sottraendo il mercato dell’alloggio all’ingordigia degli speculatori.
I due punti principali della nostra proposta indicano che la Confederazione, «in collaborazione con i Cantoni, persegue un aumento costante della percentuale d’abitazioni appartenenti a enti dediti alla costruzione d’abitazioni a scopi d’utilità pubblica rispetto al numero complessivo d’abitazioni» e che «per la promozione della costruzione d’abitazioni a scopi d’utilità pubblica autorizza i Cantoni e i Comuni a introdurre a loro favore un diritto di prelazione su fondi idonei», in particolare su quelli appartenenti alla Confederazione stessa.
Favorire gli enti di «utilità pubblica», vuol dire indirizzare il mercato immobiliare verso le cooperative di abitazione che dove sono storicamente presenti, si pensi a Zurigo, permettono di ridurre i costi abitativi perché completamente estranee alle logiche di quel mercato che vuole arricchirsi sulle spalle delle inquiline e degli inquilini. Vuole anche dire far capo a enti con partecipazione pubblica, l’esempio più noto nel nostro Cantone è l’Alloggi Ticino SA il cui scopo è «favorire, con l’acquisto di terreni, immobili e costruendo appartamenti, l’edilizia residenziale economica in Ticino e di ostacolare la speculazione nel mercato delle abitazioni».
Un Sì convinto, quindi, per «Più abitazioni a prezzi accessibili»!