
Il 3 giugno scorso, l’Associazione Svizzera Inquilini (ASI) ha ufficialmente dato avvio alla raccolta firme per l’iniziativa popolare federale «Sì alla protezione contro pigioni abusive (Iniziativa sulle pigioni)». Un’iniziativa che intende contrastare le derive speculative del mercato immobiliare e che, già prima del lancio ufficiale, ha mobilitato oltre 26'000 persone pronte a contribuire attivamente alla raccolta delle sottoscrizioni.
Il contesto che ha reso necessaria questa proposta è preoccupante: negli ultimi vent’anni, i canoni d’affitto in Svizzera sono aumentati del 25%, nonostante il continuo calo del tasso ipotecario di riferimento avrebbe dovuto portare a un abbassamento dei prezzi.
In media, gli inquilini pagano ogni mese circa 360 franchi in più rispetto a quanto sarebbe giustificato sulla base dei costi reali. Questo squilibrio è in gran parte attribuito al comportamento delle grandi società immobiliari orientate unicamente al profitto e che troppo spesso aggirano le normative in vigore. Nel bilancio domestico di molte famiglie, l’affitto rappresenta onere sempre più insostenibile.
L’iniziativa propone un cambiamento strutturale: sancire nella Costituzione federale il principio dell’affitto basato sui costi effettivi, a cui può essere aggiunta solo una rendita moderata. In altre parole, l’affitto non dovrebbe più essere determinato dalle logiche speculative, ma dai costi reali sostenuti per costruzione, manutenzione e gestione. Un modello più equo, in grado di garantire stabilità e trasparenza.
Attualmente, spetta agli inquilini dimostrare che un affitto è eccessivo - e quindi abusivo -, ma molti non sanno come farlo o temono possibili ritorsioni come la disdetta del contratto di locazione. L’iniziativa prevede un meccanismo di controllo regolare e automatico dei canoni, eliminando la necessità per le persone coinvolte di esporsi individualmente. Questo rafforzerebbe i diritti degli inquilini e migliorerebbe la fiducia nel sistema abitativo.
Il testo affronta anche il problema della crescita smisurata dei prezzi dei terreni, spesso causata da speculazioni immobiliari. In cantoni come Zurigo, ad esempio, il valore del suolo è triplicato negli ultimi 15 anni. Se affittare a caro prezzo non sarà più redditizio, anche la speculazione sul suolo perderà forza. Questo aprirebbe la strada a progetti abitativi cooperativi, di pubblica utilità, pubblici e a prezzi accessibili.
L’iniziativa promossa dall’ASI gode del sostegno di ampio fronte associativo e politico che comprende anche dell’Unione Sindacale Svizzera (USS), a conferma che la necessità di un mercato dell’abitazione più equo e sostenibile è interesse di molti.
Si tratta di un gesto concreto per proteggere il diritto a un alloggio dignitoso, accessibile e libero dagli abusi di potere economico. Chi desidera sostenere l’iniziativa può scaricare il formulario per la raccolta firme direttamente dal sito ufficiale: www.iniziativa-pigioni.ch.