
Nel panorama immobiliare del Regno Unito, la "Renters’ Reform Bill" si profila come una delle riforme più significative degli ultimi decenni. Questo disegno di legge, promosso dal governo britannico, mira a riequilibrare i diritti tra inquilini e proprietari, ponendo fine a molte pratiche considerate inique. Tuttavia, la sua attuazione pone sfide significative, sia per il settore delle locazioni che per l'intero mercato immobiliare.
Il progetto di legge include diverse misure destinate a proteggere gli inquilini. Tra queste spiccano l’abolizione degli sfratti senza giusta causa, l’eliminazione dei contratti a termine fisso, il divieto di aumenti eccessivi degli affitti e l’obbligo per i proprietari di mantenere le abitazioni in condizioni adeguate. Inoltre, si propone di creare un registro nazionale dei proprietari e di vietare discriminazioni nei confronti di inquilini con figli o beneficiari di sussidi statali.
Il mercato degli affitti nel Regno Unito è tra i più squilibrati in Europa. I proprietari godono di ampi margini di manovra, mentre gli inquilini hanno spesso poca voce in capitolo. La combinazione di contratti a breve termine, sfratti facili e aumenti di affitto arbitrari ha creato un contesto di insicurezza abitativa per milioni di persone, specialmente a Londra e nelle altre grandi città, dove la domanda supera di gran lunga l'offerta.
La necessità di intervento è emersa in modo particolarmente evidente durante la pandemia, quando molti inquilini hanno rischiato di perdere la casa a causa di difficoltà economiche. La Renters’ Reform Bill rappresenta dunque una risposta a lungo attesa a queste problematiche, con l'obiettivo di garantire condizioni più eque per tutti.
Nonostante le intenzioni nobili, la riforma non è priva di critiche. Di fronte a queste prospettive, molti locatori hanno infatti reagito aumentando drasticamente le pigioni. È ciò che è accaduto a Julie Oliver, che con la sua famiglia ha dovuto lasciare il proprio appartamento a Marylebone, Londra, dopo tredici anni. La proprietaria, temendo di perdere la possibilità di aumentare liberamente i canoni, ha richiesto un incremento dell’80%. Come molte altre famiglie, Julie si è trovata costretta a trasferirsi in un’abitazione più piccola e meno centrale.
Questo fenomeno non è isolato: secondo il portale Rightmove, a Londra ci sono in media 17 famiglie in competizione per ogni abitazione disponibile, un dato che spinge ulteriormente verso l’alto i prezzi degli affitti. L’aumento dei canoni, unito alla scarsità di abitazioni disponibili, sta rendendo la situazione insostenibile per molte famiglie.
La Renters’ Reform Bill rappresenta un passo avanti fondamentale per il Regno Unito, ma il successo di questa riforma dipenderà dalla capacità del governo di implementarla in modo efficace e di affrontare le questioni strutturali, come la scarsità di abitazioni.
La speranza è che questa legislazione possa inaugurare una nuova era di equilibrio e giustizia nel mercato delle locazioni, offrendo maggiore sicurezza agli inquilini e promuovendo un modello abitativo più sostenibile.