Sul Corriere del Ticino del 8 agosto scorso è apparsa un’intera pagina dedicata alla crescita dell’offerta Airbnb mettendola in relazione alla “crisi” degli alberghi tradizionali. Sicuramente un tema importante per un Cantone come il nostro dove il turismo riveste indubbiamente un ruolo centrale.
Sarebbe però interessante che per una volta si provasse a mettere in relazione tra loro l’aumento dell’offerta di alloggi di breve durata con la riduzione dell’offerta di alloggi abitativi e con l’aumento delle loro pigioni.
Questo è un tema che tocca molte città europee dove il mercato immobiliare per i residenti è stato messo in crisi dall’esplosione degli alloggi affittati ai turisti per brevi periodi. Ad esempio, a Barcellona dove negli ultimi 10 anni gli affitti sono aumentati del 70%, 10’000 alloggi turistici saranno riconsegnati alla popolazione residente nel 2029; a Lisbona, dove dal 2014 più di 20’000 appartamenti hanno ottenuto la licenza per l’affitto a breve termine o turistico, gli affitti e i prezzi delle case sono diventati insostenibili per i residenti che hanno quindi promosso un referendum popolare per abolire gli appartamenti turistici.
In Ticino esiste una regolamentazione per questo tipo di alloggi i quali possono essere affittati per un massimo di 90 giorni all’anno. Questo limite dovrebbe disincentivare l’uso degli alloggi esclusivamente a scopo turistico e quindi evitare che gli appartamenti vengano sottratti ai residenti.
Nell’approfondimento pubblicato dal CdT, il presidente di TicinoHoliday, l’associazione che rappresenta gli alloggi di vacanza, sostiene la necessità di eliminare questa limitazione dei 90 giorni. Questa eventuale abolizione potrebbe essere nefasta per le inquiline e gli inquilini del nostro Cantone che già oggi affrontano importanti difficolta quando cercano un appartamento ad un prezzo accessibile, poiché aumenterebbe la concorrenza tra affitti brevi e di lunga durata riducendo l’offerta di questi ultimi e quindi facendo ulteriormente lievitare i prezzi delle pigioni per i residenti.
Come detto, il turismo è certamente un settore fondamentale per la nostra Regione ma non deve essere sviluppato a scapito della popolazione residente. Non vorremmo nemmeno mai arrivare alla situazione vissuta a Santorini nelle scorse settimane, dove di fronte a un’impressionante quantità di turisti presente sull’isola, le autorità hanno invitato la popolazione residente a non uscire di casa…