Alberto Montorfani, segretario della SVIT (Associazione svizzera dell’economia immobiliare) commenta con leggerezza l'allarme lanciato da Martin Tschirren, direttore dell'Ufficio federale delle abitazioni, secondo il quale gli affitti potrebbero aumentare del 15% entro il 2026.
L'allarme lanciato dall'alto funzionario è preoccupante e andrebbe preso con serietà. Montorfani, invece, si lancia in alcuni sfottò che pare di leggere il Mattino della Domenica, mancano solo la K e la $ di Dollaro: “mandiamo [Martin Tschirren] ai corsi di ripetizione in matematica”. Il tutto accompagnato anche da qualche menzogna necessaria per tirare l'acqua al suo mulino.
Nel commento, apparso sul Corriere del Ticino del 4 settembre scorso, si dice che “la media dei tassi di interesse ipotecari di tutte le ipoteche svizzere resta all’1,50%”. Non è vero, questa media è ora all'1,59%. Seconda dichiarazione tendenziosa: “ i tassi di interesse si stabilizzano”. Falso! Negli ultimi 3 mesi il tasso medio è aumentato dello 0,15% (dall'1,44 all'1,59), nei 3 mesi precedenti era salito dello 0,11% (dall'1,33 all'1,44). Siamo di fronte a una tendenza al rialzo, nessun rallentamento o inversione di tendenza. Continuiamo con le dichiarazioni di Montorfani: “L’inflazione si sta riducendo”. Sarà vero? No! In agosto i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,2%, l'aumento annuo è dell'1,6%.
In relazione ai canoni di affitto, l'Ufficio federale di Statistica precisa che “nell’agosto 2023 l’indice degli affitti è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, attestandosi a 104,2 punti”. Rispetto a un anno fa, l'aumento è dell'1,5%. Nella nota si dice anche che “A causa dell’aumento del tasso ipotecario di riferimento per i contratti di locazione avvenuto a giugno 2023, ci si attende che aumentino anche i canoni di affitto. La misura e la rapidità con cui gli adeguamenti dei contratti di locazione esistenti andranno a influenzare i risultati dell’indice degli affitti potranno essere valutate nei trimestri a partire da novembre 2023; nell’agosto 2023 tali effetti non sono ancora visibili”.
Ancora un'ultima leggerezza: “le pigioni, come ormai da almeno trent’anni malgrado sirene di tutti i generi e toni annuncino regolarmente sfracelli, si muovono ben al di sotto dell’inflazione”. Poche righe più sopra trovate i dati ufficiali: in un anno l'inflazione è a più 1,6%, le pigioni a più 1,5%, praticamente allo stesso livello, non proprio “ben al di sotto”!
Montorfani è una persona gentile e simpatica, ma gli tocca un compito ingrato, convincere la popolazione che nel mercato immobiliare vada tutto bene. Forse sarebbe più utile che anche le associazioni dei proprietari immobiliari ammettessero che siamo di fronte a una situazione drammatica che potrebbe esplodere da un momento all'altro.
La casa è un diritto, non un'operazione di mercato. Gli inquilini sono tali per necessità, non per vezzo, non sono limoni da spremere a ogni occasione!