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Massagno  ·  20. gennaio 2020

Non è sempre facile, ma c’è ancora molto da fare!

Tra pochi mesi si concluderà la mia seconda legislatura in municipio e se vorrete, sarò contento di farne una terza. Sul nostro ultimo bollettino vi avevo presentato alcuni progetti portati a termine in questi anni, ora è il momento per me di stilare un piccolo bilancio, purtroppo emotivamente non completamente positivo.

Rappresentare la Sinistra in un comune a forte maggioranza conservatrice, non è cosa facile. Il sistema collegiale e proporzionale, dovrebbe obbligare i rappresentanti dei vari partiti a cercare soluzioni di compromesso e condivise. Ma purtroppo capita spesso che qualcuno confonda il compromesso e la condivisione con una servile obbedienza. Se poi ti permetti di far notare il tuo dissenso o fai una proposta diversa, sei subito accusato di essere un disfattista che non ama il proprio comune. La pressione psicologica è forte, ma bisogna resistere.

Massagno è un comune di piccole dimensioni, che se visto dall’alto si confonde con una città fortemente urbanizzata. Un po’ più a Nord inizia il verde. Noi siamo in mezzo, apparentemente senza identità, con il rischio di diventare un quartiere dormitorio. La città è il luogo dove i nostri giovani vanno per incontrare i propri amici, dove andiamo a fare i nostri acquisti, dove andiamo a fruire dell’offerta culturale ecc. Se invece vogliamo respirare un po’ di aria fresca e godere della natura, allora ci tocca oltrepassare la periferia cittadina.

Non saranno progetti “epocali” come la copertura della Trincea ferroviaria o il nuovo palazzetto del basket che permetteranno a Massagno di conservare la propria identità. Solo un Comune propositivo, capace di essere vicino alla cittadinanza senza volerla addomesticare, senza manie di grandezza, capace di offrire luoghi di incontro liberi da palazzi anonimi e condizionamenti socio-politici potrà continuare a far sentire le massagnesi e i massagnesi a casa loro. Servono percorsi per pedoni e ciclisti che colleghino gli spazi verdi in maniera sicura; locali per i giovani, dove possano dare libera espressione alla propria personalità, per esempio presso l’attuale magazzino AEM dove si potrebbe creare anche un modesto centro culturale e una casa delle associazioni; serve un impegno concreto nella realizzazione di alloggi con pigioni accessibili anche alle famiglie meno abbienti.

C’è ancora molto da fare e io vorrei poter continuare a dare il mio contributo.

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