Care compagne e cari compagni,
care amiche e cari amici,
Nel 2001 durante un concerto del 1. maggio a Roma, sotto regime di par condicio a causa delle imminenti elezioni italiane, agli artisti era stato proibito di fare qualunque commento a carattere politico. Piero Pelù, però non ce la fece a stare zitto e trovò il modo di dare comunque un messaggio politico. Si presentò sul palco e disse: “Io sono qui per una questione anatomica, perché il mio sangue è rosso, e perché il mio cuore batte a sinistra”.
Trovo che questa sia un’immagine molto semplice per dire cosa significa per me essere un militante di sinistra, socialista. Significa sentire il mio sangue che mi pulsa nelle vene. Sentirlo ghiacciarsi quando sono confrontato con un’ingiustizia sociale che colpisce me o chiunque altro, sentirlo scaldarsi quando piccoli o grandi passi vengono fatti verso la realizzazione di una società più equa, più attenta ai bisogni dei più deboli.
Significa metterci il cuore, quel cuore che dentro ognuno di noi pulsa in continuazione e che probabilmente rende alcuni di noi più impulsivi di altri…
Ma si sa che lo stato di vivente in un individuo non è dato dal solo battito cardiaco, ma anche dalla sua attività cerebrale.
Non può essere solo l’impulso a determinare l’azione dell’uomo, ci vuole anche la testa.
Il sentimento lo aiuta ad individuare i problemi, la ragione lo deve guidare nella ricerca della soluzione più giusta.
La nostra sezione si compone di diverse persone con differenti caratteri e differenti storie di vita.
Il compito del presidente deve essere quello di trovare il giusto equilibrio tra le diverse istanze e necessità presenti nel gruppo.
Il suo compito non è quello di calare dall’alto soluzioni inappellabili. Il presidente non è superiore agli altri membri della sezione; semplicemente è colui che deve fare in modo che le differenze si incontrino su un terreno comune affinché il lavoro della sezione sia un lavoro costruttivo e non distruttivo.
Il presidente non è infallibile. Può commettere errori e può forse deludere le aspettative degli altri membri. Ma la forza del gruppo sta anche nella capacità di confrontarsi apertamente. Nessuno deve avere paura di esprimere la sua opinione e nessuno deve avere paura di dire ad un compagno: “tu sbagli”.
Il confronto dialettico è l’essenza della democrazia; l’importante è che esso sia aperto e franco, non sotterraneo; che venga affrontato con senso di responsabilità, votato alla ricerca di una sintesi condivisa. Il fine ultimo deve sempre essere l’unità del gruppo!
Il compito del presidente è anche quello di coordinare l’attività della sezione, al suo interno e verso l’esterno.
Per quanto riguarda l’interno, la strada è stata tracciata molto bene durante la presidenza di Marco Sailer, cui vanno i ringraziamenti miei e di tutta la sezione.
I nostri Forum mensili, i gruppi di lavoro sui temi più importanti, la preparazione delle sedute del C.C. (con l’ottima collaborazione tra i consiglieri e i municipali), la nascita del GruCo, il bollettino e il sito internet, sono tutte attività che forse potranno essere migliorate, ma come detto partiamo da un livello di qualità già molto alto.
Verso l’esterno forse bisognerà lavorare un po’ di più, ma le premesse sono molto buone. La nostra sezione gode di stima sia da parte delle altre sezioni locali sia da parte di quella cantonale.
In questo caso sono fermamente intenzionato a stringere maggiormente i contatti con le sezioni vicine, con Lugano e Vezia per esempio (con la speranza che ne nasca una a Savosa) per affrontare
temi comuni, e con la sezione cantonale.
Cercherò di portare alle nostre riunioni anche questioni cantonali e di portare a Bellinzona i nostri punti di vista: le nostre critiche e le nostre proposte.
Il programma futuro deve proseguire il lavoro svolto fino ad oggi e che abbiamo esposto attraverso il nostro bollettino elettorale. Bisogna portare a buon fine il lavoro fatto in favore dei giovani con la nostra mozione per un centro giovanile; quello avviato in favore degli anziani con la mozione per degli alloggi a loro dedicati; dobbiamo proteggere il nostro territorio restando sempre vigili e propositivi sul futuro della Trincea ferroviaria; prestare attenzione affinché la ristrutturazione delle scuole elementari non diventi la rovina finanziaria del nostro comune. Dobbiamo rimanere vigili sull’operato del Municipio, il cui partito di maggioranza alcune volte tende a sostituirsi ad esso. Dobbiamo continuare a lavorare con serietà e precisione. Criticare quando è necessario e proporre soluzioni quando scorgiamo dei problemi non sufficientemente presi in considerazione.
Con gli altri partiti non dobbiamo andare allo scontro. Se ci saranno temi condivisi non avremo nessuna pregiudiziale nei loro confronti. Ma se ci saranno differenze di vedute queste dovranno essere marcate, con eleganza e stile, ma in modo chiaro. Il nostro punto di vista e la nostra attività dovranno essere subito comunicati attraverso tutti i canali possibili: con il bollettino, con il sito internet e se necessario anche con comunicati stampa e lettere sui quotidiani. I massagnesi e i nostri elettori devono sapere che noi ci siamo, che ci preoccupiamo per loro, che siamo un partito e delle persone responsabili e affidabili.
Questo lavoro di pubbliche relazioni deve avere anche lo scopo di trovare nuove adesioni; nuove persone che, riconoscendosi nei nostri ideali di solidarietà, fratellanza e giustizia, siano disposte ad impegnarsi in prima persona per un futuro migliore.
Care compagne e cari compagni,
la forza della nostra sezione sta nel lavoro di gruppo, di un gruppo composto di persone di pari dignità, coeso e con obbiettivi condivisi.
Uniti potremo fare ancora molto, e potremo avere quel riconoscimento necessario per poter continuare a lavorare per una società equa e giusta.
Grazie.