Benvenute e benvenuti!
Su queste pagine potete trovare il modo di conoscermi meglio, se vi va.
Potete conoscere un po' della mia vita privata, le mie opinioni e le mie posizioni politiche. Potete contattarmi per farmi delle domande, per criticarmi, per consigliarmi, per avere uno scambio che possa essere costruttivo per entrambe.
Adriano
In una recente intervista, Gianluigi Piazzini, presidente della CATEF, la Camera fondiaria dell’economia ticinese, ci dice che «tecnicamente, la pigione moderata non esiste» e, «calcolatrice alla mano», in base ai costi di costruzione e a quelli del terreno, dichiara che per un appartamento di 100 metri quadrati «è necessario imporre un affitto [di] 1.700 franchi al mese. Al di sotto è impossibile».
Bene, ora Piazzini dovrebbe fare l’esercizio di cercare un appartamento con queste caratteristiche offerto in locazione al prezzo da lui calcolato. Quanti ne può trovare? Forse due o tre in tutto il Ticino. Lascio a voi il compito di immaginare in che stato sarebbero questi appartamenti.
Lo scorso 16 gennaio, abbiamo consegnato alla cancelleria federale le due domande di referendum contro gli altrettanti attacchi al diritto di locazione messi in atto dalla lobby immobiliare e sostenuti dalla maggioranza borghese del parlamento federale la quale ha scelto di modificare due punti del codice delle obbligazioni che regolamentano la sublocazione e la disdetta per uso proprio.
Ricordiamo che la loro intenzione è quella di facilitare le disdette introducendo nuove possibilità per quelle straordinarie. In questo modo, quel che voglio realmente fare è poter disdire facilmente i contratti di locazione per poi poter rimettere sul mercato gli stessi alloggi ma a un prezzo maggiorato.
Il Partito Socialista ha deciso di sostenere i due referendum nazionali lanciati dall'Associazione Svizzera Inquilini. L'obiettivo di questa doppia raccolta di firme è quello di tutelare un'ampia fascia della popolazione dal duplice attacco con il quale la lobby immobiliare, sostenuta dalla maggioranza borghese delle camere federali, ha recentemente colpito il diritto di locazione. L'ultimo giorno dell'ultima sessione parlamentare della legislatura appena conclusa, una maggioranza di Destra ha deciso di modificare due distinti punti del Codice delle Obbligazioni con un duplice obiettivo: semplificare le procedure di disdetta in modo da potersi liberare facilmente di inquilini e inquiline di lunga durata così da poter poi rimettere sul mercato lo stesso alloggio a un prezzo maggiorato.
Questa rubrica che regolarmente ospita l’Associazione Svizzera Inquilini si chiama “Dolce Casa”. Oggi vogliamo usare questo spazio per ricordare che la casa non sempre, purtroppo, è un luogo di dolcezza.
Lo scorso sabato 25 novembre, ricorreva la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Nelle principali città di tutto il mondo si sono tenute imponenti manifestazioni per denunciare la banalizzazione che ancora oggi regna attorno al tema e per ricordare a tutte le vittime che non sono sole.
«Siamo in un momento particolarmente critico per gli inquilini: l’aumento degli affitti, delle spese del riscaldamento sono costi sui quali non hanno nessun controllo, non essendo loro i proprietari». Spiega così Adriano Venuti, vicepresidente dell’Associazione svizzera inquilini (Asi), la decisione presa dai delegati di quest’ultima di lanciare “un doppio referendum contro due progetti della lobby immobiliare adottati dal parlamento durante la sessione autunnale”. “Queste due revisioni della legge – scrive l’Asi, che si dice molto critica nei confronti delle disposizioni prese dall’Assemblea federale – diminuiscono considerevolmente la protezione degli inquilini e portano a pigioni più elevate”. Abbiamo approfondito il tema con Venuti, che è anche presidente della sezione ticinese dell’Asi.
Stamattina, mentre stavo leggendo il giornale, per un attimo ho creduto che fosse domenica e che tra le mani mi fosse malauguratamente capitato il Mattino, quello che quando parla di me ci tiene a specificare che non sono patrizio di Corticiasca ma originario di Avellino. Guardo meglio e mi rimetto in linea con la realtà: è martedì e sto leggendo su laRegione un articolo che mette in relazione tra loro i risultati elettorali di domenica scorsa e le prospettive per le prossime elezioni comunali. Si parla di Lugano e l'interlocutore del giornalista è Filippo Zanetti, il compagno copresidente della sezione socialista della principale città del nostro Cantone.